un giorno, quasi notte, la vennero a trovare.
erano tre, ognuno con la sua faccia, le sue mani e i suoi piedi, ma condividevano tutti e tre lo stesso nome.
ciò li rendeva agli occhi pur attenti di lei pressochè uguali.
uno disse di chiamarsi noel e parlò poco per tutta la sera.
uno giurò 13 volte di non conoscere gli altri due e di essersi trovato lì per caso, e per caso gli altri lo chiamavano noel, come il primo. ed era sempre un caso che lui la conoscesse da sempre.
il terzo apparentemente non parlava, ma bastava guardarlo negli occhi per capire molto più di quanto effettivamente dicesse a voce. ovviamente lei dedusse che anche il suo nome uonasse come un "noel".
i tre stettero con lei fino alle luci dell'alba, il che rese l'esperienza piuttosto fumosa per lei, dato che non riusciva bene a distinguere i momenti di sonno e di veglia. fu però certa di essere sveglia quando li invitò di sotto per sorbire un infuso caldo perchè la loro reazione fu alquanto imprevista ai suoi occhi.
in men che non si dica in un turbine di parole, ammiccamenti sorrisi e saluti i tre se ne andarono, lasciandola sola ad ammirare l'alba.


lei scese in solitudine ed in solitudine sorbì il suo infuso, certa che all'ora del tramonto avrebbe avuto una nuova visita dai tre noel.
e quella sera la sua visita fu di nuovo puntuale.

stavolta le parvero molti di più, anche se in realtà era uno solo. aprì bocca per parlare:
- ciao, io sono...
- noel, immagino...
lui, stupefatto, ammutolì, e nei suoi occhi balenarono vari interrogativi.

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