Radiohead live - Milano, Arena Civica - 18.06.08

Ecco. E' finito tutto. E non mi resta altro che parlarne.



Al riaccendersi dei megafari dello stadio rimani un po' scombussolato, un po' deluso di primo acchitto. Non doveva finire così. Non doveva finire...

Sai che hai visto qualcosa che non sarà facile trovare altrove.

Hai visto un gruppo rock che prova i pezzi in privato, però davanti a uno stadio pieno di gente.

Hai fissato i tuoi occhi su u scenografia perfetta, non essenziale ma piena, non eccessiva ma totalmente coinvolgente.

Hai pensato tanto, preso mille decisioni e preparato tanti progetti che se davvero la musica fosse rimasta ancora lì ad aspettarti avresti già messo in opera.



Invece sei qui che pensi, e cerchi di ricordare i particolari...



Da dove cominciare per recensire un concerto? Proviamo a ricostruire:



tanto per cominciare visto che veniamo da molto lontano arriviamo troppo tardi per ascoltare la band di apertura, i Bat for Lashes se non sbaglio, di cui percepiamo qualche nota fuori dall'arena mentre tentiamo d imbroccare l'entrata giusta. L'ascolto miscelato ai rumori della vita esterna ci lascia comunque una buona impressione, che non possiamo però confermare.



Ammiriamo la splendida giornata dall'inteno dell'arena, la folla non si accalca, si chiacchiera un po' con tutti. Veniamo a sapere che il giorno prima c'è stato un terribile acquazzone - cosa in effetti confermata dal fango sotto i nostri piedi - ma che il concerto è stato davvero intenso, anche se gli scettici e i nostalgici non mancano mai.



Inizia il concerto. Il sole non ci ha ancora abbandonato, ed il cielo è del colore giusto. Non c'è buio sul palco, e i musicisti entrano senza troppe scene, come se stessero per suonare davanti a 15 persone in un puzzolente pub inglese.



Reckoner, 15 Step, The National Anthem, All I Need, Nude.

Cominciamo bene.

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